BELVEDERE MARTELLINI

Luogo: Città Sant’Angelo (PE)
Anno: 2023
Dimensioni: 500 mq

Si possono spostare le montagne?
Forse si, nel senso che possiamo provare ad avvicinarle. Questa è la suggestione alla base di questo intervento.
Siamo a Città Sant’Angelo, un paese in Abruzzo che sorge sulle prime colline a ridosso della costa. Ha un panorama mozzafiato che congiunge l’Adriatico, le valli e le colline teatine, i calanchi teramani per arrivare ai massicci della Majella e del Gransasso. All’interno del borgo ci sono diverse terrazze che sfruttano questa posizione rialzata proprio per valorizzare i campi aperti del panorama. Questi punti di osservazione, però sono tutti rivolti verso sud, dove il mare e il massiccio della Majella la fanno da padrone. Quello che manca, in effetti, è proprio un luogo dal quale potere osservare il complesso montuoso del Gransasso, la cima più alta degli Appennini, il Gigante che dorme. Dietro questi monti ogni giorno va a morire il sole creando uno spettacolo che si rinnova quotidianamente, eppure questo scorcio è quasi totalmente ignorato.
La chiamata del comune per ripensare questo spazio mi ha colto di sorpresa, ma allo stesso tempo mi ha reso felice perchè si intuivano subito le potenzialità del luogo. All’apparenza si trattava di una curva anonima, adibita a parcheggio e pattumiera a cielo aperto. Uno sperone rinnegato da tutti, esclusivamente funzionale. In realtà c’erano tanti segni nascosti e da recuperare, alcuni evidenti, altri da riscoprire, pochi da inventare.
Partendo dal nome: la curva della Martella. Un nome mite quanto misterioso, a quanto pare Martella era un abitante di Città Sant’Angelo (angolano) che fu trovato morto proprio in quel punto un paio di secoli fa. Il giorno prima, un gruppo di briganti tentò una razzia ma trovò le porte della città chiuse. Martella abitava all’interno delle mura e fece da palo indicando il luogo dove i briganti potevano penetrare nel paese. Ma gli angolani riuscirono comunque a respingere l’attacco. Martella fu trovato morto fuori dalle mura e si pensò ad una vendetta dei briganti.

Città
L’intervento vuole ripristinare la funzione sociale dello spazio e promuoverlo come punto di riferimento all’interno del percorso della Circonvallazione. Il cuore del progetto è quindi quello di creare un grande percorso dedicato ai pedoni, alla mobilità ed allo sport. Il progetto riconnette inoltre parti distanti della città attraverso la creazione di un nuovo percorso di collegamento con la vicina frazione dell’Annunziata. Questo permetterebbe l’espansione del centro storico.

Visuali
Quella privilegiata è in direzione del massiccio del Gran Sasso. A tal proposito si prevede di liberare la vista dagli elementi disturbanti e di dotare l’area di sedute in modo da permettere la sosta per ammirare il panorama soprattutto nel momento del tramonto.

Verde
Per la parte del piazzale verranno create tre grandi aree verdi. La principale ingloberà le due quercie preesistenti all’ombra delle quali si potrà giocare e fare attività fisica.
Ai lati verranno realizzate due nuove isole verdi adibite a giardino aromatico e che avranno anche funzione di filtro con il parcheggio ed i percorsi carrabili.
Per l’area B è prevista una configurazione delle aiuole che si adatti alle piante esistenti. Per l’area C è necessario un intervento di bonifica che ripristini la qualità ambientale originaria.

Materiali
I materiali principali sono la pietra bianca, il sasso lavato ed il mattone. Sono i più utilizzati all’interno delle mura ed in particolare creano una continuità con le finiture dell’adiacente Belvedere dei fotografi e della via del Ghetto.


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